Un rifugio sotto la Mole
Anche se è da Milano da parecchio tempo, Ginevra ha sempre tenuto un legame speciale con la sua città di origine, Torino. Tanto che nel suo disco del 2022, Diamanti, c'è una traccia che prende proprio il nome dal capoluogo piemontese. Una sorta di preghiera che si spiega in mezzo alle incertezze con un filo di voce, fino a farsi largo nelle dilatazioni elettroniche della strofa, per poi lanciare una richiesta di aiuto nel ritornello: "Non ho più paura, ma ho bisogno di te".
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A Bologna si gioca un altro campionato
(questa non è male)
Si chiamano Altre di B, come le squadre dimenticate di un qualche album di figurine, e chi bazzica per i portici bolognesi è impossibile che non li abbia incrociati neanche una volta. Così come è impossibile non farsi prendere dal loro piglio tra post punk e jangle pop, il tutto unito a una gran filosofia dell'arrangiarsi come stile di vita. È da poco uscito il loro nuovo ep, Zapping, che vi sentiamo di consigliarvi vivamente (e, a discapito del titolo, guai a cambiare canale!).
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Dentro l'inferno di Candra
Un disco come Bonola Boy non è qualcosa che si dimentica facilmente. Dentro c'è tutta la parabola umana del suo autore, il cantautore livornese Candra, che attraverso un viaggio in metropolitana per incontrare il suo spacciatore. Una storia che ha alcuni brani che stringono il collo per la sincerità e la naturalezza con cui questa discesa agli inferi viene raccontata. È il caso di Zitti, dove le voci delle persone care viene annullata dalla fame della prossima dose, racchiusa in un verso potentissimo: "L'alluminio è più forte di carta, forbice e sasso".
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I milanesi funkeggiano al sabato
(hanno bisogno di commento i Calibro?! 💜)
Tra i gruppi che più hanno fatto impazzire i nostalgici dei poliziotteschi degli anni '70 (e soprattutto delle loro colonne sonore), i Calibro 35 sono dei musicisti clamorosi che hanno trovato il modo di omaggiare un'epoca d'oro della musica italiana e ripuntarci un bel riflettore contro. Il bello è che tutto nacque con un disco composto principalmente da rifacimenti e cover, con qualche inedito ben nascosto al suo interno. Tra questi c'è Notte in Bovisa, un brano che fa venire voglia di andare a vivere subito in un film di Umberto Lenzi.
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Colapesce oggi non esce
Era il 2012 quando usciva il primo disco del cantautore Lorenzo Urciullo, che per moniker aveva preso quello del protagonista di una antica leggenda siciliana. Il disco in questione si chiama Un meraviglioso declino e quel musicista si chiama Colapesce. Oggi anche i sassi lo conoscono grazie alla fortunatissima accoppiata formata con Dimartino, motivo in più per andare a recuperare tutto quello che c'era prima di Musica leggerissima. A cominciare dalla prima traccia di questo disco di debutto, Restiamo in casa, un brano meraviglioso che celebra un amore "anche fatto di niente", per sfuggire a una minaccia all'orizzonte di cui si intuisce appena il contorno.
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